Le mostre d’autunno prodotte da 24 ORE Cultura

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L’autunno 2023 riserva per il pubblico di Milano e Torino cinque grandi mostre curate da 24 ORE Cultura, tutte tra settembre e ottobre. I nomi sono quelli dei grandi artisti che hanno fatto la storia dell’arte europea negli ultimi 300 anni, con un focus particolare sul Novecento.

La prima mostra in ordine di tempo celebrerà il genio di Vincent van Gogh. La mostra “Vincent van Gogh. Pittore colto”, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, che il MUDEC di Milano presenta al pubblico dal 21 settembre 2023 al 28 gennaio 2024, ribalta la prospettiva dello stereotipo-Van Gogh e presenta un Vincent van Gogh meno outsider e più sorprendentemente aggiornato sul dibattito culturale del suo tempo. Con la preziosa collaborazione del Museo Kröller-Müller di Otterlo nei Paesi Bassi, il percorso - allo stesso tempo cronologico e tematico - propone un’inedita lettura delle opere di Van Gogh che mette in particolare evidenza il rapporto fra la visione pittorica e la profondità della dimensione culturale dell’artista, attraverso lo sviluppo di due temi di grande rilievo: da un lato quello del suo appassionato interesse per i libri, e dall’altro la fascinazione per il Giappone alimentata dall’amore per le stampe giapponesi, collezionate da egli stesso in gran numero. Nelle sale le opere provenienti dal Museo Kröller-Müller vengono presentate in dialogo con un’accurata selezione di oltre trenta edizioni originali di libri e riviste d’arte lungo tutto il percorso di mostra.

La curatela della mostra è affidata allo storico dell’arte Professor Francesco Poli, a Mariella Guzzoni, ricercatrice e curatrice del fil rouge “Van Gogh: vivere con i libri” e Aurora Canepari, conservatrice responsabile del Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, curatrice della sezione “Van Gogh e il Giapponismo”.

Rimanendo sempre a Milano, ma spostandoci a Palazzo Reale, “Morandi 1890-1964” rappresenta una delle più importanti e complete retrospettive sul pittore bolognese realizzate negli ultimi decenni. La mostra è curata da Maria Cristina Bandera, promossa dal Comune di Milano | Cultura, prodotta da Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.

A distanza di più di trent’anni dall’ultima rassegna, Milano dedica una grande mostra a Giorgio Morandi per celebrare il rapporto elettivo tra la città e il pittore bolognese.

La mostra, aperta dal 5 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024, presenta un corpus espositivo di circa 120 opere che ripercorre l’intera opera dell’artista bolognese - cinquant’anni di attività, dal 1913 al 1963 - attraverso prestiti eccezionali da importanti istituzioni pubbliche e da prestigiose collezioni private, a partire da quelli fondamentali del Museo Morandi di Bologna e delle raccolte milanesi. La mostra segue un criterio cronologico con accostamenti mirati e inediti che documentano l’evoluzione stilistica e il modus operandi del pittore, nella variazione dei temi prescelti - natura morta, paesaggio, fiori e solo raramente figure - e delle tecniche - pittura, acquaforte e acquerello. A metà percorso, una suggestiva installazione video ripropone al visitatore la camera-studio di Via Fondazza a Bologna, oggi museo, dove Morandi visse e lavorò fino ai suoi ultimi giorni, accompagnata da frammenti audio di un’incisiva radio-intervista al pittore di Peppino Mangravite, insegnante alla Columbia University (1955).

Andiamo ora a Torino. Arte, storia e politica si intrecciano nella grande mostra che la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino dedica al genio romantico di Francesco Hayez (Venezia 1791 - Milano 1882), accompagnando il pubblico alla scoperta del mondo dell’artista, dentro l’officina del pittore, per svelarne tecniche e segreti. Un percorso originale che pone a confronto dipinti e disegni, con oltre 100 opere, molte delle quali inedite ed esposte per la prima volta insieme, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche, insieme alle opere dell’artista custodite alla GAM tra cui il Ritratto di Carolina Zucchi (la malata) e l’Angelo Annunziatore.

Aperta al pubblico dal 17 ottobre 2023 al 1° aprile 2024, l’esposizione “Hayez e l’officina del pittore romantico” è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, a cura di Fernando Mazzocca ed Elena Lissoni in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Attraverso sezioni in successione cronologica - a partire dagli anni della formazione tra Venezia e Roma con il grande Canova come maestro e mentore, fino all’affermazione a Milano e alle ultime prove della maturità - e una sezione speciale dedicata al rapporto di Hayez con la città di Torino, la mostra rievoca l’intensa biografia e il percorso creativo dell’artista, indiscusso protagonista del Romanticismo, ma anche “pittore civile”, interprete dei destini della neonata nazione italiana, capace di estendere il respiro della sua pittura dalla storia all’attualità politica. I numerosi ritratti e autoritratti della sua carriera testimoniano come, al pari dei più grandi artisti, Hayez abbia saputo cogliere lo spirito del suo tempo, unendo arte e vita in un tutt’uno. Cantore della bellezza, dell’amore e dei valori risorgimentali, il suo era un linguaggio in cui l’Italia poteva riconoscersi e che ancora oggi rimane portavoce di sentimenti e valori universali, con una dimensione civile che attualizza la storia. Cuore della mostra è il dialogo inedito tra dipinti e disegni. Nell’opera di Hayez, veneto di origine e formatosi sullo studio di Tiziano e dei pittori veneziani dal Quattrocento al Cinquecento, il disegno può sembrare a una prima analisi secondario rispetto al colore. È noto come Hayez abbia adottato un modo di procedere basato sull’ispirazione del momento, testimoniato dai continui ripensamenti eseguiti anche in corso d’opera e in molti casi riconoscibili anche a occhio nudo. L’eccellenza e la singolarità di questa tecnica costituiscono il fascino e la forza di una pittura ammirata nel tempo, anche dai critici contemporanei.

Si ritorna al Mudec di Milano, per la seconda grande mostra al Museo delle Culture, a cura di 24 ORE Cultura.

Questa volta protagonista è Auguste Rodin. La mostra “Rodin e la danza”, al Mudec dal 31 ottobre fino al 3 marzo 2024, è in collaborazione con il Musée Rodin di Parigi ed è curata da Aude Chevalier, conservatrice del dipartimento di sculture del Musée Rodin, Elena Cervellati, esperta di storia, teoria e pratiche della danza, e Cristiana Natali, esperta di antropologia ed etnografia della danza e dello spettacolo.

A seguito della mostra svoltasi presso il Musée Rodin di Parigi, dedicata al tema in generale, questa edizione al Mudec prende spunto dal corpus di piccole terrecotte che Rodin dedica ai movimenti della danza, frutto anche di un incontro con la cultura cambogiana, giungendo infine al linguaggio della danza e della coreografia contemporanee.

Il nucleo della mostra è basato sui materiali in prestito dal Musée Rodin (circa 60 opere tra cui fotografie originali, disegni e sculture - tra le quali le preziosissime ballerine in terracotta della serie dedicata al maestro parigino ai movimenti della danza), contrappuntato da una selezione di oggetti cambogiani provenienti da collezioni museali etno-antropologiche (stampe, sculture di piccole dimensioni, strumenti musicali, marionette e ombre).

A completare il racconto saranno materiali video, estratti di film e di documentari sia riferiti alle danzatrici che Rodin ha incontrato e studiato in quegli anni magici di inizio Novecento (Loïe Fuller, Isadora Duncan e Vaslav Nijinski, Carmen Damedoz, Adorée Villany), sia alla cultura cambogiana e alle sue danze. Infine sarà presente una selezione riferita alla coreografia contemporanea con alcuni autori/autrici che hanno tratto ispirazione da Rodin. Questi video entreranno in dialogo con le sculture di Rodin, creando un gioco di rimandi visivo e simbolico.

Infine, dopo 23 anni, la direzione artistica di Palazzo Reale riporta a Milano nelle sue sale a partire dal 31 ottobre 2023 una settantina di capolavori del grande genio spagnolo attraverso la mostra “Goya. La ribellione della ragione”, un progetto espositivo promosso dal Comune di Milano-Cultura e realizzato da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, in collaborazione con la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid e curato da Victor Nieto Alcaide. Un’importante occasione per scoprire l’intero percorso artistico del maestro spagnolo sviluppato in un lungo periodo storico, saturo di cambiamenti e di avvenimenti politici, sociali e ideologici che diedero inizio a una nuova era della Storia.

È proprio grazie al particolare rapporto di collaborazione con la Real Academia che la mostra diventa occasione unica per vedere in Italia i capolavori pittorici del Maestro in dialogo con alcune delle più importanti incisioni che resero Goya maestro assoluto di quest’arte.

Il progetto espositivo va però ancora oltre: in una dualità positivo-negativo che caratterizza tutta la mostra anche nell’allestimento, a cura dello Studio Novembre, la mostra valorizza il corpus fondamentale delle incisioni di Goya portando per la prima volta in Italia anche le matrici di rame che la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando – con il suo Istituto di Calcografia – ha appena terminato di restaurare, attraverso un progetto di recupero di queste delicatissime opere d’arte prime e originali che non ha precedenti per complessità ed entità del lavoro.

Lungo tutto il percorso della mostra “Goya. La ribellione della ragione” emerge un fil rouge che corre trasversale alla generale visione cronologica delle sezioni. È il fil rouge dell’Uomo Goya e della profondità del suo animo di illuminato, della sua ‘ragione’.

* Nella foto: Vincent van Gogh

Pini al tramonto

1889

Kröller-Müller Museum, Otterlo