Copie digitali in aumento, copie complessive che invece vanno in tutt'altra direzione. Per l'editoria quotidiana italiana si chiude un 2014 con molte ombre accanto alla consapevolezza che sulle copie «2.0» i numeri stanno assumendo dimensioni maggiormente significative.
Guardando ai valori assoluti, secondo le cifre emerse dalla rilevazione mensile Ads le diffusioni totali dei quotidiani italiani (comprensive delle copie cartacee e di quelle digitali) a dicembre 2014 si sono attestate poco sopra i 4 milioni. Rispetto a novembre la flessione è stata del 4% mentre a confronto con un anno prima il calo è stato ancora maggiore: -7% con oltre 292mila copie perse fra quelle diffuse in media ogni giorno, abbonamenti compresi. Allo stesso tempo le edizioni digitali sono aumentate del 3% su base mensile e sono state il 25% in più rispetto a un anno prima. Il che significa 537.775 copie «2.0», pari al 13% del totale di quelle diffuse complessivamente ogni giorno.
A livello generale qualcosa si sta quindi muovendo visto che in un anno le copie digitali sono passate dal 10 al 13% delle diffusioni complessive. Crescita dunque, ma ancora i margini di miglioramento sono non indifferenti. Di certo è una sfida necessaria per gli editori in un contesto in cui il mercato pubblicitario anche nel 2014 non ha dato affatto segnali di ripresa, anzi. Dalle ultime rilevazioni Nielsen le difficoltà emergono chiaramente: -9,7% gli investimenti pubblicitari sui quotidiani nel 2014, scesi a quota 810,5 milioni. La raccolta su Internet, comprensiva della quota che Nielsen è in grado solo di stimare (non ricevendo i dati da Google, Facebook o Twitter), è data per lo stesso 2014 a 1,9 miliardi di euro. Una cifra sulla quale i tre giganti del web (soprattutto Google e Facebook) peserebbero per 1,4 miliardi.
Tutto fa dunque pensare che è sul pagamento dei prodotti editoriali che occorrerà puntare con sempre maggiore decisione la bussola. Le copie «2.0» sembrano naturalmente rispondere a questa esigenza anche se, per vedere risultati sul conto economico, occorrerà che si arrivi a ben altri numeri. Tanto più che per policy condivisa degli editori le copie digitali qualificabili come certificate possono essere vendute a sconto fino al 70% sul prezzo di copertina se copie singole o multiple (a grandi clienti) o fino al 50% se in abbinata carta-digitale.
Se i numeri sono ancora bassi a livello generale, è comunque vero che i principali gruppi editoriali stanno spingendo su questa modalità di diffusione. Il Sole 24 Ore ha su questo fronte molto allungato rispetto ai competitor, con 201.022 copie digitali di media a dicembre 2014. Solo nell'ultimo mese sono cresciute del 2,9%, ma sono balzate del 34,7% su base annua (con un +69,2% di copie singole) e sono il 329% in più rispetto a gennaio 2013 (primo mese delle rilevazioni in cui sono state inserite le copie digitali). A seguire sulle copie «2.0» ci sono il Corriere della Sera (81.918 copie, in calo del 2,7% su base mensile e dell'11,8% rispetto a dicembre 2013) e La Repubblica (71.962 copie, in crescita del 7,4% mensile e del 23,6% annuo).
Considerando copie cartacee e digitali, il quotidiano di Rcs rimane il primo per diffusione complessiva (393.792 copie), seppure in calo del 3,3% su base mensile, del 12,5% su base annua e del 13,9% se si va a prendere il primo dato di gennaio 2013, mese di partenza delle rilevazioni digitali). Al secondo posto - e per il quarto mese consecutivo - si colloca Il Sole 24 Ore che ha ridotto il suo distacco dal Corriere della Sera ponendosi a sole 11.680 copie di distanza. Per il quotidiano del Gruppo 24 Ore, infatti, dicembre si è chiuso con 382.112 copie (in crescita del 2% sul mese precedente, dell'11% su dicembre 2013 e del 35,7% rispetto al mese di gennaio del 2013), aumentando il suo distacco su la Repubblica, distanziata di 25.852 copie e che ha chiuso dicembre 2014 a quota 356.260 (+0,6% su base mensile; -6,4% sull'anno e -11,7% rispetto a gennaio 2013) comunque confermandosi prima per le copie vendute esclusivamente in edicola (243.321) davanti al Corriere della Sera (236.604). Proprio sul fronte edicola, per il Sole 24 Ore i ricavi da edicola cartacea a prezzo pieno e invariato sono risultati in crescita del 5,9%, in controtendenza rispetto all'andamento del mercato.
Per quanto riguarda gli altri principali quotidiani, La Stampa (220.627 copie; stabile sul mese precedente e rispetto a dicembre 2013) è al quarto posto per diffusione complessiva seguita da Gazzetta dello Sport (211.350; +4,4% mensile, ma -5,8% annuo), Il Messaggero (136.124; +0,1 mensile e -1,8% annuo), Qn Il Resto del Carlino (120.022; -1,6% mensile e -3,7% annuo), Avvenire (117.969; +0,5% mensile e +5,4% annuo), Il Corriere dello Sport (101.989; stabile rispetto a novembre e -10,9% sull'anno) e Il Giornale (93.966; +0,8% mensile e -11,5% su base annua).