IL LAVORO DEL FUTUROOGNI DOMENICA SUL SOLE 24 OREUN VIAGGIO A CURA DI LUCA DE BIASE

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Sul lavoro del futuro c’è molta incertezza non solo a causa della crisi economica iniziata ormai da un decennio, ma anche della spettacolare accelerazione digitale in corso. E’ proprio quest’ultimo aspetto che apre la strada ai maggiori dubbi: la tecnologia crea posti di lavoro o li distrugge? Entrambe le risposte sono plausibili. Perché il salto innovativo è enorme: e anche se internet ha già generato cambiamenti dirompenti in una quantità di settori industriali, dall’editoria al commercio, dal turismo alle banche, la prossima ondata innovativa guidata dall’intelligenza artificiale e la robotica sembra destinata a produrre conseguenze ancora più drastiche. E ambigue.

 

Il problema di chi deve prepararsi al lavoro del futuro è come distinguere tra quello che passa e ciò che dura. In effetti, la fioritura di nuovi mestieri, nel mondo digitale, è persino esagerata. D’altra parte ogni giorno c’è una nuova frontiera. Alcuni mestieri sono legati ai cicli brevi di certe tecnologie e altri sono destinati a più lungo successo, ma molti non sono ancora noti. Tutto questo richiede una nuova mentalità in grado di comprendere le conseguenze della grande trasformazione attuale.

 

Con Il futuro del lavoro del Sole 24 Ore prende il via un viaggio alla scoperta delle realtà che stanno dimostrando di comprendere questo processo evolutivo. Ogni domenica si cerca di capire in che senso l’intelligenza artificiale può trasformare il lavoro, in che modo le relazioni sociali che si sviluppano in rete, influenzano il successo delle aziende e dei professionisti e come evolvono i compiti di chi lavora nelle fabbriche della nuova automazione. Ma è solo l’inizio di un viaggio nel quale ogni passaggio va preso come una preparazione del successivo. Perché il futuro non si prevede: si costruisce.