Al Mudec Impressioni d’oriente e ritratto di famiglia secondo Erwitt.Le due mostre dell’autunno-inverno

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Il MUDEC presenta per l’autunno 2019 il progetto Oriente MUDEC, che coinvolge tutti gli spazi espositivi del museo e racconta da diversi punti di vista - artistico, storico ed etnografico - i reciproci scambi tra Giappone ed Europa attraverso il tempo e l’incontro culturale tra i due mondi. 

La mostra “Impressioni d’Oriente. Arte e collezionismo tra Europa e Giappone”, illustra attraverso una selezione ampia e diversificata di opere provenienti dall’Italia e dall’estero, lo sviluppo di quel gusto orientato verso il Giappone che pervase la cultura artistica occidentale tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, in particolar modo in Francia e in Italia.

In mostra oltre 170 opere tra dipinti, stampe, oggetti d’arredo, sculture e oggetti di arte applicata, provenienti da importanti musei italiani e europei e da collezionisti privati.

«Quando il Giappone scoprì l’Italia» si propone di illustrare, mediante alcuni casi esemplari, i primi rapporti tra l’Italia e il mondo giapponese e, attraverso di essi, indagare l’immaginario che, da entrambe le parti, veniva formandosi in un momento importantissimo di apertura dell’Europa al mondo, fase in cui molti studiosi identificano gli albori della globalizzazione.
Alla base del progetto è l’ambizione di restituire ai visitatori gli snodi storici principali che determinano e caratterizzano l’incontro tra le due culture. Il percorso, suddiviso in due sezioni principali, indaga così la curiosità occidentale verso il Giappone, i primi momenti di contatto e le differenti modalità di relazione tra i due paesi dal 1585 al 1890.

Le due mostre del progetto ORIENTE MUDEC saranno aperte al pubblico fino al 2 febbraio 2020.

Nello spazio MUDEC PHOTO, dal 16 ottobre, arriva la mostra “Elliott Erwitt. Family”: 60 scatti che per il grande fotografo americano, dall’alto dei suoi 91 anni, meglio hanno descritto nella sua lunghissima carriera e rappresentano fino a oggi tutte le sfaccettature di un concetto così inesprimibile e totalizzante come quello della famiglia.

La collezione, selezionata per Mudec Photo da Erwitt e da Biba Giacchetti curatrice della mostra, alterna immagini ironiche a spaccati sociali, matrimoni nudisti, famiglie allargate o molto singolari, metafore e finali “aperti”, come la famosissima fotografia del matrimonio di Bratsk.

L’esposizione, promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore, sarà aperta al pubblico fino al 15 marzo 2020.

Per saperne di più:

https://www.mudec.it/ita/mostre-in-corso-2/